Cacciatori di navi (1991)

Cacciatori di navi (1991)
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Anno 1991

Paese Italia

Durata 114 minuti

Genere Avventura

Regia Folco Quilici

Attori Perry King, Michael Beck, Paolo Bonacelli, Fabio Testi, Yuji Okumoto, Cheri Nakamura, Milton Concalves, Aguined Barros, Giorgio Biavati

Data uscita N.D.

Fotografia Riccardo Grassetti

Montaggio Amedeo Giomini

Musica Ennio Morricone

Sceneggiatura Folco Quilici, Alberto Silvestri, Steven Elkins, John Gay Nation, Franco Verucci

Trama
Decisi a passare tre settimane di vacanze a pesca lungo la costa amazzonica, quattro amici di New York (Paul Haskel, Phillip Asherton, Peter Fujko, Sergio Di Nardo), lasciano San Pedro su un vecchio rimorchiatore: l'”Ulysses”, guidato da Andrade, il proprietario, un pilota greco. Il mare è calmo, il pesce abbondante, a bordo c’è una colonia di serpenti, ma i vacanzieri sono presto attirati da un annuncio radiofonico: una società di assicurazioni darà un sostanzioso premio a chi recupererà una goletta carica di esplosivo, andata perduta e abbandonata dall’equipaggio. È la “Yemanja”, che solca le acque dell’Atlantico come un fantasma. Per recuperarla (in una notte nebbiosa l'”Ulysses” ne è sfiorato), i quattro si troveranno coinvolti in rischiose avventure. Senza più nafta, su consiglio dell’esperto Andrade dirigono sull’isola delle Due Palme, dove tempo prima un cargo è affondato e dove vengono portati alla superficie alcuni fusti di carburante, onde tornare a San Pedro. Ma il giapponese Peter, bloccato da una paratia staccatasi dallo scafo, nell’immersione muore, mentre Paul è colpito da un forte senso di colpa per non averlo forse aiutato abbastanza e, inoltre, è morso da un serpente superstite, che un giovanissimo Indio, trovato morente al largo e tirato su a bordo, riesce ad uccidere. Successivamente una spaventosa ondata che tutto travolge – ben nota sulla costa “maledetta” – si abbatte sull'”Ulysses” e sugli uomini. Restano cosi’, oltre all’indigeno, Phillip (che si getta in mare, terrorizzato dalla goletta che si dirige contro di loro) e Paul, il quale con l’imbarcazione si scaglia contro la prua della nave fantasma, ora minacciosa come una maledizione. Nello speronamento le due navi saltano in aria e le fiamme bruciano tutto: Paul muore, mentre Phillip, aggrappato alla polena della “Yemanja”, che galleggia sulle onde tornate calme, si salva, grazie anche all’indio venuto da terra a cercarlo.

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