PRIGIONIERO DEL PASSATO (1982)

PRIGIONIERO DEL PASSATO (1982)
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Anno 1982

Paese USA

Durata 106 minuti

Genere Drammatico

Regia Alan Bridges

Attori Glenda Jackson, Ian Holm, Jeremy Kemp, Robin Langford, Ann-Margret, Llewellyn Rees, Michael Cochrane, Amanda Crimling, Frank Finlay, Stephen Finlay, Nichols Frankan, Alan Bates, Julie Christie

Data uscita N.D.

Fotografia Stephen Goldblatt

Montaggio Laurence M. Clark

Musica Richard Rodney Bennett

Sceneggiatura Hugh Whitemore

Trama
Chris, un ufficiale inglese della prima guerra mondiale, viene rinviato a casa dal fronte francese, dove lo scoppio di una granata lo ha ferito alla testa, provocandone la perdita della memoria. Dimesso dall’ospedale londinese, sebbene non guarito, rientra nella sua splendida villa, dove lo attendono la moglie Kitty e l’affezionata cugina Jenny. Per un curioso disguido, la notizia telegrafica ufficiale del ritorno in patria è stata data a Margareth, una ex innamorata di Chris, che vive con il marito non troppo lontano, la quale ne ha, ovviamente, subito informato Kitty. Comincia così la storia del tentato recupero di Chris, la cui psiche ha continui alti e bassi poiché egli a tratti ricorda, ma più spesso ignora il passato: con reiterati tentativi e snervanti attese e delusioni da parte delle tre donne, in misura e per ragioni diverse legate al reduce. È, tuttavia, con Margareth, teneramente amata venti anni prima (malgrado la sua modesta posizione sociale) e ormai donna sposata, che Chris sembra ritrovare il gusto di sorridere e di vivere, in una spesso immediata riscoperta di tanti momenti e dettagli del passato. Con Kitty, invece, altezzosa e intrisa di formalismi qual’è e certamente poco affettuosa, il rapporto è difficilissimo. In ogni circostanza, la cugina Jenny si rivela sempre mediatrice paziente. Ma potrà il capitano Chris ritrovare integralmente la propria identità? O non dovrà egli accontentarsi di vegetare nella lussuosa, ovattata atmosfera della sua villa, con annesso splendido parco? Quale delle tre donne sarà l’elemento catalizzatore della rinascita? L’ardua impresa toccherà, per libera scelta, alla donna amata tanti anni prima, che ha perso un figlio in tenerissima età (così come, stranamente, in altrettanto tenera età lo hanno perso Chris e Kitty). Margareth trova, nella “nursery” della villa (che è anche l’abituale rifugio di Kitty), un piccolo pupazzo di stoffa. È la unica sua arma per tentare di risolvere il caso. Nel parco, nell’ultimo amichevole colloquio fra lei e Chris, la donna mostra al reduce il testimone di una infanzia recisa dalla morte. Chris – posto dinanzi alla verità del dolore – sembra colmare i vuoti della memoria e aspirare, se non più ad una dubbia “felicità”, certamente alla recuperata gioia di vivere con Kitty.

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