A.I. – Intelligenza artificiale (2001)
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Anno 2001
Paese USA
Durata 146 minuti
Genere Fantascienza
Regia Steven Spielberg
Attori Haley Joel Osment, Jude Law, Frances O’Connor, Sam Robards, Jake Thomas, William Hurt, Ken Leung, Theo Greenly, John Prosky, Brendan Gleeson, Haley King, Ashley Scott, Paula Malcomson, Brent Sexton, Kelly McCool, Laurence Mason, Michael Mantell, April Grace, Matt Winston, Sabrina Grdevich, Jeremy James Kissner, Dillon McEwin, Andy Morrow, Kurt Youngberg, Enrico Colantoni, Chris Rock, Michael Berresse, Daveigh Chase, Adrian Grenier, Laia Salla, Justina Machado, Matt Malloy, Kathryn Morris, Ken Palmer, Miguel Perez (II), Tim Rohze, Jeanine Salla, Billy Scudder, R. David Smith
Data uscita 05 ottobre 2001
Fotografia Janusz Kaminski
Montaggio Michael Kahn
Musica John Williams
Sceneggiatura Steven Spielberg
Trama
È un’epoca in cui le risorse naturali sono limitate e la tecnologia avanza con un ritmo rapidissimo. Il luogo in cui vivi è controllato, ciò che mangi è programmato e chi ti serve non è una persona, è un essere artificiale. Giardinaggio, cura della casa, compagnia, c’è un robot per ogni necessità. Tranne l’amore. L’emozione è l’ultima, controversa frontiera dell’evoluzione robotica. I robot sono considerati elettrodomestici sofisticati, non si pensa possano provare sentimenti. Ma con tanti aspiranti genitori cui non è stato ancora concesso di avere figli, si può tentare. E la Cybertronic Manifacturing ha creato la soluzione. Si chiama David. È un robot, il primo programmato per amare, che viene adottato in prova da un impiegato della Cybertronic e da sua moglie, il cui figlio naturale malato terminale, è ibernato in attesa che la scienza scopra una cura che possa salvarlo. Anche se diventa piano piano il loro figlio, e fa di tutto per essere amato, una serie di circostanze inaspettate rendono la vita impossibile per David. Respinto dalle macchine e dagli umani, aiutato da Teddy, il suo supergiocattolo protettore capace di pensare, David inizia un viaggio esistenziale, scoprendo un mondo in cui la linea che separa robot e macchine è profonda, ma sottilissima