IL SAPORE DELL’ACQUA (1982)

IL SAPORE DELL’ACQUA (1982)
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Anno 1982

Paese Olanda

Durata 100 minuti

Genere Drammatico

Regia Orlow Seunke

Attori Ab Abspoel, Joop Admiraal, Standa Bares, Dorijn Curvers, René Croothoff, Homar El Jout, Gerard Thoolen, Moniek Toebosch, Hans Van Tongeren, Hans Veerman, Olga Zuiderhoek

Data uscita N.D.

Fotografia Albert Van Der Wildt

Montaggio Orlow Seunke

Musica Maarten Koopman

Sceneggiatura Orlow Seunke, Dirk Ayelt Kooiman

Trama
Il protagonista del film, Hes, è un assistente sociale ancora giovane che lavora in un ufficio di pubblica assistenza. Questo ufficio è una specie di corte dei miracoli, popolata da questuanti, malati psichici, povera gente in cerca di una sistemazione, giudici, suore ed infermieri. Reso apparentemente duro ed indifferente dalla pratica quotidiana di tanti casi angosciosi, in realtà Hes si difende con la fredda razionalità di un perfetto burocrate dal pericolo di lasciarsi coinvolgere emotivamente dalla sofferenza che lo circonda. Ma un giorno, questa sua sicurezza viene incrinata dalla morte di un giovane che egli non ha voluto ascoltare in tempo ed il suo malessere precipita in una profonda crisi esistenziale quando egli è messo di fronte ad un altro caso particolarmente pietoso. Due anziani coniugi, suoi assistiti, si uccidono con il gas, lasciando un figlia di quattordici anni mentalmente ritardata. Hes trova questa ragazza rinchiusa in un armadio, incapace di parlare e camminare, sola nella sua miserabile casa, sporca ed aggressiva come un animale selvatico. Il momento in cui Hes guarda questo mondo di estrema miseria fisica e mentale, diviene il suo momento della verità: il suo credo, fatto di egoismo, fredda efficienza, distacco dal dolore, si frantuma per lasciar posto a quella capacità d’amare che egli ha sempre represso. Hes si accosta alla povera creatura con tenerezza di padre e si dedica completamente a lei per toglierla dalle sue condizioni quasi animalesche e riportarle ad umana dignità d’intelligenza e di vita. Questo compito di purissimo amore conduce Hes attraverso tutte le fasi di una immedesimazione totale ed egli torna a stati infantili per meglio capire e farsi capire, per dare ed avere fiducia nel lento cammino verso la rieducazione. La ragazza pronuncia le prime parole, ha i primi sorrisi; ma nel frattempo, Hes si è allontanato dal suo lavoro, da sua moglie, dalla sua vita consueta e viene sospettato, creduto pazzo, e infine gli si nega l’adozione della bambina. La burocrazia interviene e la protetta di Hes viene portata via per essere condotta in un istituto; ma adesso è capace di camminare da sola, s’avvia a testa alta, sorride ad Hes. Per lei c’è una speranza. Hes rimane solo. “Ne valeva la pena?” – gli chiede un collega – “Molte sofferenze” – risponde Hes – “ma anche molte cose che tu non puoi capire”.

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