Alta, bella e pericolosa (1985)

Alta, bella e pericolosa (1985)
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Anno 1985

Paese Francia

Durata 98 minuti

Genere Commedia

Regia Daniel Vigne

Attori Michel Aumont, Yann Babilee, Maurice Barrier, Jean Pierre Bisson, Gérard Depardieu, Sigourney Weaver, Ruth Westheimer, Zabou

Data uscita N.D.

Fotografia Carlo Varini

Montaggio Marie-Josèphe Yoyotte

Musica Kevin Mulligan

Sceneggiatura Daniel Vigne, Elisabeth Rappeneau

Trama
Insieme all’amico Pierre, Julien (un paleontologo) ha individuato e scavato nella campagna francese i resti di un essere umano, una donna preistorica, vissuta milioni di anni fa. Ne ha fatto il modello, plasmando un corpo di argilla e ha chiamato “Laura” quella che ritiene la prima donna esistita in Francia. Poiché occorrono robusti finanziamenti per creare una apposita Fondazione, Julien attende all’aeroporto De Gaulle una vecchia e ricchissima benefattrice statunitense, Mrs. Heffner. Un’altra americana, Jessica Fitzerald, questa però giovane e slanciata – che fa la modella pubblicitaria – per liberarsi all’arrivo di Gino, un molesto spasimante, si spaccia con Julien, armato di cartello, per la Heffner; si installa nel laboratorio di lui, che vive là con Constance, giovanissima pittrice, poi va con l’uomo in visita al cantiere di scavo. Scopo di Jessica (d’accordo con il compagno di lavoro Alex, pure lui a Parigi) è creare uno spot per abbinare alla statua di Julien un nuovo profumo. Ma tra la gente del paese vicino agli scavi vi sono tre che, timorosi dei danni alla campagna circostante, sequestrano un giorno l’americana in un porcile: lei si libera, non senza aver trovato fra la paglia del rustico un’altro cranio, forse proprio quello di un uomo che millenni prima faceva coppia con “Laura”. Ecco accadere tre avvenimenti pressoché in contemporanea: la vera signora Heffner (una anziana bizzosa e ricca, ma decisa a erogare ben 200.000 dollari) arriva a Parigi; Julien suscita contestazioni accademiche e tumulti razzisti, annunciando ad un convegno di scienziati che la prima donna francese era senz’altro nera di origine e di pelle, mentre un giornale pubblica una mattina le foto di Jessica quasi nuda accanto alla statua di argilla, con una bottiglia di profumo in mano (è l’assillante Gino, fratello di Alex, che ha rubato i negativi e fatto il colpo). Dopo vari equivoci, Jessica consegna a Julien il teschio numero due e rientra forzatamente a New York, rinunciando allo spot che considera ormai bruciato, ma Julien la rincorre, portando seco la sua statua, per proporre alla società da cui Jessica dipende e che è alla soglia del fallimento il lancio del profumo così come la donna lo aveva ideato. Il paleontologo e l’americana si ritroveranno in Francia e proprio in una roulotte presso il cantiere di scavo, per abbracciarsi teneramente.

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