Caccia alle farfalle (1992)
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Anno 1992
Paese Francia
Durata 117 minuti
Genere Commedia
Regia Otar Iosseliani
Attori Thamar Tarassachvili, Narda Blanchet, Pierrette Pompom Bailhache, Alexandra Liebermann, Alexandre Tcherkassoff, Lilia Olivier, Emmanuel de Chauvigny, Emile Breton, Martine Boutang, Yannick Carpentier, Vincent Darrasse, Jean Christophe Dumond, Pierre Gauthier, Georges Giani, Anne Galina Sprick, Serge Gladgich, Franziska Jablonskaja, Alain Ladriere, Irene Oberberg, Victor Oschiro, George Paatchvili, Roland Neuranter, Maimouna N’Diaye, Ludmila Pernot, Sacha Piatigorsky, Hara Shiro, Kenji Watanabe, Bagrat Tzouladze, Pierre Vandomber, Francoise Tsouladze, Pascal Bonitzer, Margarita Ludwig, Mathieu Amalric
Data uscita N.D.
Fotografia William Lubtchansky
Montaggio Otar Iosseliani
Musica Nicholas Zourabichvili
Sceneggiatura Otar Iosseliani, Lydie Mahias
Trama
In una piccolissima città della provincia francese, vivono serenamente e modestamente, due anziane signore nobili, cugine fra loro, che abitano in uno splendido castello del XVII secolo, pieno di mobili e quadri di valore, che appartiene ad Agnés, la più vecchia delle due. Agnés sta sempre in casa, su di una sedia a rotelle, ed è amorosamente curata dalla cugina Solange, mentre i due domestici, Valérie e Bernard, anch’essi piuttosto anziani, si occupano delle faccende domestiche. Solange è attivissima: va in bicicletta a fare la spesa, pesca con le frecce i pesci nel fiume, discute col notaio del luogo per lo sconfinamento del mezzadro, domina un po’ tutto il paese, e rimprovera il parroco, che è dedito all’alcol. Nel parco è ora ospitato un gruppo di Krishna, che suonano e cantano, così la loro musica si alterna a quella dell’organo, che alcune signore accompagnano cantando, e a quella del complessino locale, fatto quasi tutto di trombe. Quando giungono, condotti dal notaio, tre giapponesi, decisi a comprare il castello per qualunque cifra, Agnés li scaccia, e Solange è indignata, perché il capo della delegazione le propone di fare lei l’affare, quando la cugina morrà. Intanto Caprice, la bella negretta, moglie del figlio del notaio, fa da guida ai turisti che visitano il palazzo. Agnés un giorno muore nel sonno e tutti sono sconvolti. Solange manda un telegramma in Russia alla sorella della defunta, Héléne, che vive molto modestamente con la figlia, insegnante di danza, in coabitazione con tanti individui che litigano sempre. Le due russe partono subito per la Francia, e al castello si riuniscono molti parenti avidi di eredità. Il funerale di Agnés si svolge sotto un diluvio, mentre i Krishna cantano, poi c’è un pranzo di famiglia, funestato da alcune liti, e una parte dell’argenteria viene rubata. Poiché il testamento ha dichiarato la sola Héléne erede di tutto il patrimonio, gli altri parenti (meno Solange) rimangono delusi. La saggia cugina parte il giorno dopo, diretta ad un castello in Germania, sullo stesso treno di un maragià, ma i vagoni saltano in aria per un attentato terroristico, e i passeggeri muoiono. Héléne e sua figlia vendono il castello ai giapponesi, che ne deturpano la bellezza, mettendo grandi ideogrammi sulla facciata e sul cancello.