DUE COME NOI, NON DEI MIGLIORI (1998)
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Anno 1998
Paese Italia
Durata 109 minuti
Regia Stefano Grossi
Attori Stefania Orsola Garello, Marcello Sambati, Adel Bakri, Simona Caramelli, Stefano Abbati, Gemma Marigliani, Mario Patanè, Giorgio Podo, Nisrine Hassak, Dario D’Ambrosi, Dara Deflorian, Giuliana Majocchi, Ivan Lucarelli, Piergiorgio Colangeli, Milutin Dapcevic
Data uscita N.D.
Fotografia Marcello Montarsi
Montaggio Graziana Quintalti
Musica Francesco de Luca, Alessandro Forti
Sceneggiatura Stefano Grossi
Trama
Yusuf e Ivana non si conoscono, hanno storie diverse, sono diversi per nazionalità, età e cultura eppure in qualche modo sono simili.1° episodio: Yusuf è un vetraio tunisino emigrato a Roma dove lavora come lavapiatti in un ristorante sul Tevere. Il giorno in cui prende la sua prima paga gli arriva dalla Tunisia una lettera-favola in cui sua figlia Saida gli racconta il dolore per la sua lontananza. Nel pomeriggio, mentre va alla posta per inviare a casa il suo stipendio, viene derubato da un polacco. Nel rincorrerlo cade e si ferisce alla testa. Lo soccorre Ivana mentre la polizia arresta il ladro nelle cui tasche, però, non c’è traccia dei soldi. Yusuf decide di non denunciarlo e la sera sulla riva del fiume risponde idealmente alla figlia spiegandole che non bisogna farsi sopraffare dalle brutture del mondo e sorride nello specchietto magico che gli ha regalato Ivana.2° episodio. Ivana lavora come traduttrice. Dopo l’incontro con Yusuf ha lasciato l’insegnamento e si è isolata dal mondo nella sua casa sulla Casilina Vecchia dove, però, attraverso la segreteria telefonica la raggiungono le voci di sua madre, di alcuni amici e di un uomo che la molesta. Lea, una sua amica, decide di andarla a trovare e cerca di scuoterla, litigano ma poi superano le incomprensioni. Di notte l’uomo la chiama ancora al telefono, lei decide di rispondergli, gli legge una poesia di Emily Dickinson e gli chiede di non chiamarla più. Poi, in cucina gioca con una mela, presa da un desiderio di leggerezza. TRAMA LUNGA PRIMO EPISODIO. Yusuf, che in Tunisia era operaio in un fabbrica di vetro, vive ora a Roma e ha trovato lavoro come lavapiatti. A casa sono rimaste la moglie e una figlia piccola. Il giorno in cui guadagna il primo stipendio, viene aggredito alla posta da un tossicodipendente polacco, lo rincorre, inciampa, si infortuna. Ivana, giovane insegnante, lo soccorre e lo conduce al commissariato. Qui ben presto capisce che sarà impossibile recuperare i soldi. Ritira allora la denuncia contro il polacco, nel frattempo fermato, e va via con la ragazza. Ivana gli offre come regalo uno specchietto di forma ottagonale, e lui, in cambio, le dà una clessidra. Yusuf torna al ristorante ma il suo lavoro non c’è più. Seduto lungo il fiume, Yusuf pensa alla sua bambina che gli ha scritto una lettera in forma di favola e le risponde con lo specchietto appena ricevuto. SECONDO EPISODIO. Sono passati sei mesi e Ivana ha smesso di insegnare. Ora traduce testi di qualunque genere. È chiusa in se stessa, esce il minimo indispensabile, riceve telefonate che ascolta senza rispondere, tra cui quelle insistenti di un uomo che pronuncia frasi oscene. Arriva l’amica Lea, le ripulisce il giardino, cena con lei, ma la sera va via senza che molto sia cambiato. Ivana si rimette al computer, il telefono squilla di nuovo, è la solita voce. Questa volta la ragazza risponde, leggendo alcuni versi di Emily Dickinson, poi aggiunge di non chiamarla più. Quindi prende una mela, la lancia e la rilancia in aria.