‘F.F.S.S.’, cioè:… che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene? (1983)

‘F.F.S.S.’, cioè:… che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene? (1983)
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Anno 1983

Paese Italia

Durata 98 minuti

Genere Commedia

Regia Renzo Arbore

Attori Renzo Arbore, Pietra Montecorvino, Roberto Benigni, Luciano De Crescenzo, Pippo Baudo, Leonardo Cassio, Gianni Minà, Lory Del Santo, Isaac George, Gerardo Gargiulo, Renato Guttuso, Cesare Gigli, I Fatebenefratelli, Andy Luotto, Nando Martellini, Isabella Biagini, Nando Murolo, Stella Pende, Gigi Proietti, Teodoro Ricci, Bobby Solo, Luciana Turina, Claudio Villa

Data uscita N.D.

Fotografia Renato Tafuri

Montaggio Anna Napoli

Musica Renzo Arbore, Gianni Mazza

Sceneggiatura Andrea Ferretti, Lucio Gaudino, Fabrizio Zampa

Trama
La vicenda ha inizio a Roma dove Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo, impersonando se stessi, stanno girando senza meta alla ricerca di un’idea per il loro nuovo soggetto da portare sugli schermi. Ad un certo punto, i due si trovano sotto le finestre di Fellini ed ecco volare ai loro piedi, portati da un vento provvidenziale – ma è forse una grazia di San Gennaro? – i fogli di una sceneggiatura del regista, la “Federico Fellini sud Story” da cui la sigla F.F.S.S. che intitola il film. Adesso Arbore, regista del film nel film, può dare il primo giro di manovella di questa “sud story” in cui si narrano le avventure di un’irsuta ragazzotta napoletana, di professione guardiana di gabinetti, ma con velleità di cantante nel cuore. Arbore si cala nei panni di un suo bècero ma volenteroso manager e l’accompagna sù e giù per la Penisola, inseguendo con lei il sogno del successo. Durante il viaggio, la sprovveduta coppia incontra un’Italia dagli stucchevoli luoghi comuni: Napoli è vista come una casbah popolata da arabi. Milano è impraticabile per la coltre di nebbia che l’avvolge e Roma è riassunta in un’osteria dove la gente dello spettacolo s’ingozza in modo ributtante. Finalmente il manager e la sua protetta approdano a San Remo dove, al canto di “Nuie simmo d’o sud”, con balli e cori e tra la generale esultanza, il meridione, da loro rappresentato, troverà la sua apoteosi.

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