GODOT (1957)

GODOT (1957)
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Anno 1957

Paese Francia, Germania, Italia

Durata 94 minuti

Genere Noir

Regia Yves Allégret

Attori Edwige Feuillere, Jean Servais, Yves Deniaud, Sophie Daumier, Bernard Blier, Alain Delon, Bruno Cremer, Pierre Mondy

Data uscita N.D.

Fotografia Andrè Germain

Montaggio Claude Nicole

Musica Paul Misraki

Sceneggiatura Jean Meckert, Charles Spaak

Trama
Maine, una donna elegante lascia il suo amante Boby per Godot, proprietario di un locale notturno: i due avversari si fanno la guerra e Boby viene ucciso dai sicari di Godot. Dell’assassinio sono stati testimoni Colette, l’ingenua figlia di Maine, appena giunta dalla provincia, e suo zio Felice: i due sono estranei all’ambiente della malavita, in mezzo al quale vive Maine, ma non tardano ad adattarvisi. Colette s’innamora infatti di Jo, il giovanissimo “pistolero” di Godot; mentre Felice pensa di valersi di Godot per soddisfare il desiderio di vendetta ch’egli porta in cuore da tempo. Sua moglie infatti è morta in un incendio doloso appiccato nei grandi magazzini dove lavorava. Insieme a Godot, Felice si reca dal funzionario si reca dal funzionario dell’assicurazione implicata nella faccenda, il quale atterrito dal pensiero che vengano scoperte le proprie responsabilità, si suicida lasciando una lettera compromettente. II principale colpevole, cioè il proprietario dei grandi magazzini, offre del denaro a Jo, perché gli procuri il documento. Jo accetta l’incarico, ma scoperto da Godot, gli svela tutto il retroscena. Intanto Colette, nauseata dal comportamento di sua madre, le grida in faccia tutto il proprio disprezzo. Maine, dolorosamente colpita, decide di aiutare il fratello Felice a compiere la sua vendetta. Insieme a lui e a Jo si reca nella villa del proprietario e l’uccide a colpi di pistola; ma il segretario, in agguato, uccide Jo, e viene a sua volta soppresso da Godot. Maine e Godot accompagnano alla stazione Felice e Colette, che ritornano alla loro provincia, poi s’avviano all’usc1ta, dove trovano la polizia che li aspetta.

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