Io e mia sorella (1987)
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Anno 1987
Paese Italia
Durata 109 minuti
Genere Commedia
Regia Carlo Verdone
Attori Carlo Verdone, Ornella Muti, Elena Sofia Ricci, Mariangela Giordano, Galeazzo Benti, Tomas Arana, Veronica Lazar, Maurizio Fardo, Tom Felleghy, Sebastian Blaaw
Data uscita N.D.
Fotografia Danilo Desideri
Montaggio Antonio Siciliano
Musica Fabio Liberatori
Sceneggiatura Carlo Verdone, Piero De Bernardi, Leo Benvenuti
Trama
Carlo Piergentili – un oboista che, con la moglie Serena, violoncellista, fa parte dell’orchestra di Spoleto – ha la madre in fin di vita. Carlo deve avvertire sua sorella Silvia – tanto irrequieta e vagabonda, quanto lui è mite e amante della vita tranquilla – e chiederle di tornare a casa. Il telegramma la raggiunge in Grecia, ma lei arriva soltanto poco prima della tumulazione. Da quel momento sullo sfortunato e generoso fratello piombano un mare di guai, poiché Silvia si installa in casa sua. Silvia è una donna dal passato avventuroso, sempre in giro per il mondo, ha un ex marito a Spoleto, incapace di perdonarla, un uomo in Ungheria, dove ha lasciato anche il figlioletto Zoltan, e un anziano amante, sposato e con figli, a Milano. Se tutto ciò non bastasse, Silvia è anche perseguitata da un assillante creditore di Torino. Mentre Serena entra in crisi per l’ivadenza di Silvia, questa chiede al fratello di accompagnarla a Budapest a riprendersi il figlio. Carlo accetta e i due fratelli riescono, dopo varie peripezie, a riprendersi il bambino, con l’aiuto del padre di Zoltan, un campione di nuoto ormai immobilizzato. Silvia decide di andare a vivere con l’avvocato milanese, ma l’idillio dura poco e lei lo lascia, scomparendo come al solito nel nulla. L’avvocato riporta il piccolo Zoltan a Spoleto e lo affida a Carlo, che si reca a Londra a cercare Silvia, che si è messa con un cantante inglese, rimediando un proiettile alla spalla ad opera di una moglie gelosissima. Dopo il rientro a Spoleto di Carlo e Silvia, Serena, esasperata da una situazione diventata ormai intollerabile, se ne va da casa. E a Carlo, sempre mite e come intontito dal susseguirsi degli eventi, toccherà occuparsi di Silvia e del nipotino, che ormai lo chiama papà.