LA MORTE DI MARIO RICCI (1982)

LA MORTE DI MARIO RICCI (1982)
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Anno 1982

Paese Svizzera

Durata 98 minuti

Genere Drammatico

Regia Claude Goretta

Attori Gian Maria Volonté, Magali Noël, Heinz Bennent, Mimsy Farmer, Jean-Michel Dupuis, Michel Robin, Lucas Belvaux, Claudio Caramaschi, Michel Cassagne, Michael Hinz, Marblum Jequier, Jean Claude Perrin, Andre’ Schmidt, Bernard Soufflet, Roger Jendly, Neige Dolsky, Gerard Despierre, Claude Inge Barbey

Data uscita N.D.

Fotografia Hans Liechti

Montaggio Joële Van Effenterre

Musica Arié Dzierlatka

Sceneggiatura Claude Goretta, George Maldas

Trama
Bernardo Fontana, reporter televisivo, arriva ad Etiolaz, un villaggio della Svizzera francese, per una intervista a Kremer, un tedesco specialista dei problemi della fame nel mondo, da tempo rifugiatosi colà per delusioni e stanchezza, con la sua collaboratrice Cathy. Mentre Fontana ed il suo assistente Meylan stabiliscono i primi e non facili approcci con Kremer, sistemandosi nel piccolo albergo del luogo, il reporter viene casualmente a conoscenza di un tragico incidente stradale, testè verificatosi, in cui ha incontrato la morte Mario Ricci, un giovanissimo immigrato italiano che lavorava con altri operai in un vicino cantiere. Gradualmente, attraverso una serie di dettagli, allusioni, coincidenze (e qualche timida ammissione di Stefano, un giovanotto di Etiolaz), Fontana è sempre più interessato alla fine del motociclista italiano, della quale tutti danno per colpevole l’investitore (e cioè Otto, il garagista locale, alla guida di una veloce macchina). L’intervista da un lato e la discreta indagine che Fontana si sente indotto ad effettuare al riguardo di Mario Ricci marciano, paradossalmente, in parallelo, in un ambiente che, per la sua tradizionale immobilità e per la omertà generale, sembra lontano anni-luce da uno dei più assillanti problemi a livello mondiale. Con l’arrivo della troupe televisiva e la registrazione delle sconfortanti dichiarazioni dell’illustre sociologo, il lavoro di Fontana, bene o male, è pervenuto alla sua conclusione: Fontana è, sostanzialmente, un ottimista, talché la sua pazienza riuscirà ad indurre Kremer a partecipare all’ennesimo congresso ad Ottawa. Ma, sotto il profilo umano, egli sarà più soddisfatto – pur senza nulla poter fare, ovviamente, in favore del morto sconosciuto – dei risultati della propria indagine: la sua cauta incessante attenzione agli indizi, agevolata dalla tardiva, quanto coraggiosa rivelazione di Stefano, consente infatti a Fontana di rompere il muro del silenzio e dei pregiudizi e di allontanare dal capo del garagista la minaccia ed il peso di una responsabilità totale. Ricci è stato, sì, investito dall’auto guidata da Otto, ma solo a causa di una folle corsa del ragazzo, inseguito, dopo una banale rissa, da un gruppetto di coetanei di Etiolaz. A missione professionale conclusa, Fontana rientra in sede, lasciandosi alle spalle un enigma chiarito, una verità per lo meno delineata, nonché un paesello svizzero, ove il naturale lindore nascondeva, in realtà, una notevole carica di tensione.

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