La tortura della freccia (1957)

La tortura della freccia (1957)
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Anno 1957

Paese USA

Durata 86 minuti

Genere Western

Regia Samuel Fuller

Attori Rod Steiger, Sara Montiel, Brian Keith, Ralph Meeker, Jay C. Flippen, Charles Bronson, Olive Carey, H.M. Wynant, Neyle Morrow, Frank DeKova, Emile Abery, Frank Baker, Roscoe Ates, Billy Miller, Chuck Hayward, Tex Holden, Frank O’Connor, Chuck Roberson, Stuart Randall, George Ross, Tim McCoy, Don Orlando, Ray Stevens, Frank Warner, Bill White Jr., Carleton Young

Data uscita N.D.

Fotografia Joseph F. Biroc

Montaggio Gene Fowler Jr.

Musica Victor Young

Sceneggiatura Samuel Fuller

Trama
Finita con la vittoria degli unionisti la guerra di secessione, O’Meara, che ha militato nelle file dei sudisti e non vuole sottomettersi ai vincitori, decide di farsi indiano Sioux, rinnegando la propria razza. Recatosi nell’Oregon, viene accolto a parità di diritti fra gli indiani, si sceglie una compagnia e adotta un piccolo sordomuto. Un giorno un comando militare americano, incaricato di costruire un fortino in territorio indiano, intavola trattative con i Sioux. O’Meara, quale rappresentante degli indiani, guida gli americani sul luogo prescelto per la costruzione del forte. Accade che i soldati sono fatti segno ad atti di ostilità da parte di un giovane guerriero Sioux, e il loro comandante viene ucciso. Il comando viene assunto dal tenente Driscoll, che O’Meara aveva avuto per avversario nella guerra civile e aveva ferito. Driscoll, insofferente e temerario, non si perita di violare gli accordi stabiliti, penetrando profondamente nel territorio indiano. Inutilmente O’Meara cerca di convincere soldati e tecnici che la loro avventura può finire tragicamente. Driscoll non intende retrocedere, succede quindi quello che doveva succedere: il distaccamento viene attaccato in forza dai Sioux e annientato. Driscoll, fatto prigioniero, viene sottoposto, come fedifrago, a terribili torture: O’Meara, per abbreviare le sue sofferenze, lo uccide con un colpo di fucile. Nell’amarezza della sconfitta subita dalla sua parte, aveva voluto convincere sé stesso e gli altri di non avere più patria: ma ora sente di essere un bianco, un americano, e si rende conto che come tale deve vivere e morire. Con la moglie e il figlioletto adottivo O’Meara abbandonerà la tribù insieme ai pochi superstiti della battaglia, recando con sé la bandiera della sfortunata spedizione.

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