L’impero del crimine (1991)
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Anno 1991
Paese USA
Durata 115 minuti
Genere Noir
Regia Michael Karbelnikoff
Attori Christian Slater, Richard Grieco, Costas Mandylor, F. Murray Abraham, Lara Flynn Boyle, Michael Gambon, Chris Penn, Anthony Quinn, Rodney Eastman, Jeremy Schoenberg, Alan Charof, Anto Nolan, Andy Romano, Bianca Rossini, Stevie Restivo, Robert Z’Dar, Tracy Swenson, Fyvush Finkel, Leonard Termo, Carmen Twillie, Trish Steele, Russell Curry, Leslie Bega, Sean Blackman, Don Brockett, Seymour Cassel, Bryan Law, Caroline Gillette, Miles Perlich, Emile Nicolaou, Anya Longwell, Nonique Noel Lovelace
Data uscita N.D.
Fotografia Lajos Koltai
Montaggio Joe D’Augustine, M. Scott Smith
Musica Michael Small
Sceneggiatura Michael Mahern, Nicholas Kazan
Trama
Due giovanissimi italiani di Brooklyn – Charlie Luciano e Frank Costello – amici di due coetanei ebrei, Meyer Lansky e Flenny “Bugsy” Siegel, assai svelti e facili ai piccoli traffici ed al commercio clandestino del whisky, riescono ad imporsi nel quartiere ed a New York, grazie al cervello degli israeliti (quello di Meyer soprattutto) ed ai soldi di un uomo già ricco e potente, Arnold Rothstein. Nell’epoca del proibizionismo e del gangsterismo dilagante con lutti i suoi sordidi giochi, il quartetto supera una posizione dopo l’altra, poi, dopo la morte di Rothstein, ordinata dal boss Masseria, i quattro si alleano volta a volta con il boss Faranzano ed il suo dichiarato e altrettanto potente nemico, Don Masseria. Le sparatorie le sbriga lucidamente Bugsy e, per la parte di Faranzano, un suo crudele sgherro. Le eliminazioni di amici come di avversari si susseguono ed è sempre Luciano – ormai soprannominato Lucky a decidere mosse e strategie. Per non tradire Costello, Lansky e Siegel, il boss emergente Lucky subisce senza parlare, né tradire, anche la tortura inflittagli da Faranzano, che poi organizza un attentato contro Masseria, il quale con Luciano e i suoi amici la scampa mentre Mara Motes una ballerina che Luciano ha fatto sua amante, viene assassinata nel loro letto da un sicario. Nella escalation delle vendette, Bugsy con un altro killer a furia di mitraglia elimina in un ristorante Masseria. A questo punto Faranzano prende nelle sue mani la direzione delle operazioni criminali, suddividendone lavoro e profitti fra le cinque grandi “famiglie”, una delle quali è capeggiata da Luciano (ripromettendosi però di decretare la morte dell’avversario fattosi troppo ambizioso e pericoloso). Allora Meyer propone agli amici di eliminare il boss, simulando una visita fiscale nel suo ufficio. Se ne incarica lo stesso Meyer, ma nell’ufficio in parola piomba il sicario preferito di Faranzano e nella sparatoria Faranzano cade “accidentalmente” dalla finestra del grattacielo sul selciato. Soluzione, questa, caldeggiata da Meyer, per il quale (come da sempre dice a Luciano) un boss mai deve ucciderne personalmente un altro. In una riunione generale – cui è presente anche Al Capone, astro nascente – viene approvato il principio, che Luciano ha voluto, che tutte le famiglie – italiane o ebraiche che siano – si organizzino e si strutturino come vere e proprie società. Lucky viene acclamato come boss numero uno ma, su sua iniziativa, egli sarà un “primus inter pares”.