M. Butterfly (1993)
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Anno 1993
Paese Canada, USA
Durata 100 minuti
Genere Drammatico
Regia David Cronenberg
Attori Jeremy Irons, John Lone, Barbara Sukowa, Ian Richardson, Annabel Leventon, Margaret Ma, Philip McGough, Peter Messaline, Michael Mehlmann, Richard McMillan, Tracey Oh, David Neal, Sean Newitt, Antony Parr, Maria Teresa Uribe, Carly Wong, Carl Zvonkin, Tammy Lok, Cadman Chui, David Hemblen, Shizuko Hoshi, Tristram Jellinek, Ayumi Komoda, George Jonas, Damir Andrei, Barbara Chilcott, Harriet Chung, Vernon Dobtcheff, Monica Gan, Viktor Fulop
Data uscita N.D.
Fotografia Peter Suschitzky
Montaggio Ronald Sanders
Musica Howard Shore
Sceneggiatura David Henry Hwang
Trama
Funzionario presso l’Ambasciata di Francia a Pechino nel 1964, René Gallimard, assistendo alla rappresentazione in teatro della “Madama Butterfly” si innamora dell’interprete dell’opera, Song Liling, della quale diviene l’amante, trascurando per lei la moglie Jeanne e l’amica Frau Baden, dama dell’Ambasciata tedesca. Song è una persona gentile, pudica e riservata: René con lei perfeziona anche la sua cultura cinese e, per la stima e l’appoggio dell’Ambasciatore Toulon, tra l’invidia dei colleghi, diventa viceconsole. I suoi consigli e pareri sulla presenza e la politica degli Occidentali a Pechino sono considerati più che validi, ora che Mao-Tze-Tung è prossimo al potere assoluto, ma René non si accorge di essere caduto in una incredibile trappola: Song Liling è un uomo e, per giunta una spia dei Servizi segreti cinesi. La relazione dura per anni: è perfino “nata” una bambina da questo rapporto (il partito cinese ha pensato a tutto). Lo “scandalo” viene infine a conoscenza di tutti: talune informazioni politiche di René si sono rivelate un disastro e dal processo a lui intentato a Parigi nel 1972 egli esce irriso e screditato. Song – smascherato ed ora in panni maschili – viene mandato in Cina e Gallimard, fisso nella propria ossessione amorosa, è confinato in prigione. La scoperta della vera natura dell’amante, più ancora della cospirazione, ne ha sconvolto la mente. Durante uno spettacolo nel carcere, solo con il suo monologo e chiuso nella sua follia, René si trucca il volto da attrice cinese (con il bianco ed il rosso tradizionali) e quietamente si uccide davanti ai compagni di pena.