Mamma Ebe (1985)

Mamma Ebe (1985)
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Anno 1985

Paese Italia

Durata 103 minuti

Genere Drammatico

Regia Carlo Lizzani

Attori Berta Dominguez, Barbara De Rossi, Ida Di Benedetto, Stefania Sandrelli, Giuseppe Cederna, Maria Fiore, Alessandro Haber, Paolo Bonacelli, Laura Betti, Marco Maggioni, Carlo Monni, Francesco Ambrosoli, Francesco De Rosa, Federico Sangirardi, Massimo Sarchielli, Néstor Garay, Luigi Pistilli, Enzo Robutti

Data uscita N.D.

Fotografia Romano Albani

Montaggio Franco Fraticelli

Musica Franco Piersanti

Sceneggiatura Gino Capone, Carlo Lizzani, Jaja Fiastri

Trama
La giovane Laura si è barricata nella sagrestia di una chiesa e minaccia di uccidersi dopo aver saputo che Ebe Giorgini, detta Mamma Ebe, la donna a cui si è affidata totalmente, è stata arrestata insieme ai suoi più stretti collaboratori e seguaci. Da qui inizia il processo alla donna creduta da alcuni, con scetticismo, un’esaltata, esibizionista ed astuta nel carpire la buona fede della gente; e da altri, con fanatismo più che religioso, una “santa” miracolosa dalle doti eccezionali, onesta sotto tutti i punti di vista. Al processo testimoniano varie persone: la stessa Laura, che all’inizio diffidava di Mamma Ebe, ma che dopo un incontro con lei diventa sua accesa seguace tanto da dimenticare completamente la sua famiglia (un padre, violinista di successo tutto preso dal lavoro, che tenta di tutto per liberarla da questa “ossessione” e la madre che ha preferito abbandonare la famiglia per unirsi ad un altro uomo). Dalla testimonianza di Laura viene fuori una realtà fatta di sane rinunce e di assoluto e disinteressato amore per il prossimo. Così pure le parole di don Paolo Monti e di un seminarista seguace di Mamma Ebe sostengono la tesi della bontà e della sincerità dell’imputata. Anche Sandra, una ex prostituta che pur ha molto sofferto a causa di Ebe, per paura non la denuncia ed anzi ne esalta la sensibilità. Ma la testimonianza della madre di un seminarista, di Maria Pia (ex suora di Mamma Ebe) e di un vescovo toscano fanno luce su una vicenda fatta di crudeli punizioni per i trasgressori (docce gelate, pomate urticanti, digiuni, mortificazioni), di microspie collocate dappertutto per controllare i sospetti, di storie infarcite di sesso e di psicofarmaci, di intimidazioni e minacce per i traditori, di soldi, lussi e pellicce. Mamma Ebe è una “santa”, una guaritrice autentica, una benefattrice dell’umanità sofferente, incolpata ingiustamente? O è un’astuta mistificatrice avida e senza scrupoli che ha approfittato di gente fragile psicologicamente, fondamentalmente buona e debole che ha creduto in lei? Il film lascia aperta la discussione: lo spettatore è libero di credere ciò che vuole. La condanna a 10 anni (ridotta a 6 agli arresti domiciliari) è comunque troppo mite se Mamma Ebe fosse colpevole di tutti i misfatti di cui è accusata ed è troppo pesante se ella fosse davvero innocente.

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