Nemici – Una storia d’amore (1989)

Nemici – Una storia d’amore (1989)
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Anno 1989

Paese USA

Durata 120 minuti

Genere Drammatico

Regia Paul Mazursky

Attori Marina Jioith, Elya Baskin, Anjelica Huston, Rita Karin, Alan King, Lena Olin, Ron Silver, Phil Zeeds, Malgorzata Zajaczkowska

Data uscita N.D.

Fotografia Fred Murphy

Montaggio Stuart H. Pappé

Musica Maurice Jarre

Sceneggiatura Paul Mazursky, Roger L. Simon

Trama
L’intellettuale ebreo Herrnan, originario dell’Europa dell’Est, ha sposato per riconoscenza la contadina polacca analfabeta Yadwiga, ex domestica della sua famiglia, che lo ha salvato dai nazisti e, dopo la guerra, è emigrato con lei a New York. Tuttora sconvolto dall’incubo della persecuzione subita, nel 1949 vive a Coney Island con la moglie, buona e laboriosa, cui è affezionato, ma ha un’appassionata relazione con l’ebrea Masha, ex internata a Dakau e separata dal marito, che abita nel Bronx con la possessiva madre. Scrittore senza successo Herman vende libri e compone sermoni per un rabbino, correndo sempre da una donna all’altra e raccontando loro infinite bugie. Per complicargli la situazione, ricompare improvvisamente la sua prima moglie, Tamara, che egli credeva morta insieme ai loro due figli in una strage compiuta dai tedeschi, e invece è miracolosamente sopravvissuta alla fucilazione e conserva ancora tutto il suo coraggio. Così Herman resta legato a ciascuna delle tre donne, che gli sono necessarie per motivi diversi. Mentre Tamara non torna a vivere col marito per pietà dell’innocente Yadwiga, Masha, innamorata e gelosa, assilla l’amante perché la sposi, ora che è riuscita ad ottenere il divorzio, e lui acconsente quando sembra che lei aspetti un figlio. Herman può unirsi a Masha col rito religioso ebraico perché le nozze con Yadwiga sono state celebrate solo civilmente. Quanto a Tamara, quasi nessuno sa chi sia realmente. Intanto Yadwiga si fa ebrea per amore del marito e aspetta un bambino, mentre la gravidanza di Masha si rivela isterica. In seguito, vista morire la madre, probabilmente suicida, Masha, sconvolta, chiede a Herman di suicidarsi insieme a lei e, quando egli rifiuta di farlo, si uccide da sola. Allora Herman, incapace di assumersi responsabilità e sempre spinto dall’istinto a nascondersi, fugge lontano, abbandonando Yadwiga, proprio quando nasce sua figlia. Egli si limiterà a mandare dei soldi per il mantenimento della bambina. Tamara, materna e forte, si occupa affettuosamente di Yadwiga e della piccola, che viene chiamata Masha, in onore della defunta, e le due donne trovano serenità e gioia nella neonata.

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