QUANDO IL PENSIERO DIVENTA CRIMINE (1973)

QUANDO IL PENSIERO DIVENTA CRIMINE (1973)
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Anno 1973

Paese Francia

Durata 80 minuti

Genere Drammatico

Regia Boris Szulzinger

Attori Georges Aminel, Christian Barbier, Roland Maden, Nathalie Nerval, Dominique Rollin

Data uscita N.D.

Fotografia Gerard Collet

Montaggio Claude Cohen

Musica Salix Alba

Sceneggiatura Pierre Bartier

Trama
Roland e Jacques, alle prime luci dell’alba, in una strada che si snoda tra i boschi di Parigi, tallonano a lungo, con l’ennesima macchina rubata, una anziano operaio, che procede faticosamente sul suo motorino. Lo terrorizzano e poi lo uccidono freddamente. Infine si fotografano a vicenda con il fucile in mano, accanto al cadavere. Riprendono quindi, senza particolari problemi, le loro piraterie, i loro scippi, la loro vita notturna di omosessuali a pagamento, sullo sfondo della grande metropoli francese. Consegnano anzi le foto del loro delitto a Robert, un giornalista, che si avvaleva delle loro prestazioni. Quest’ultimo è sconvolto dalla cosa e solo dopo due giorni si decide a consegnare il materiale alla polizia. Roland e Jacques si rendono infine conto che saranno tra poco braccati. Per questo decidono di abbandonare la città. Lungo l’autostrada hanno ancora l’occasione di uccidere un benzinaio, per il solo capriccio di non volerlo pagare. Poi, abbandonata l’auto sul brodo della strada, fuggono per i boschi. La polizia è ormai sulle loro tracce. Dopo qualche ora di inseguimento, i due vengono presi ed ammanettati. Il film si chiude con l’affermazione: “Si tratta di due personaggi realmente esistiti: Roland fu ucciso poi dal figlio della prima vittima e Jacques fu ghigliottinato”.

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