Super8 Stories (2001)
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Anno 2001
Paese Germania, Italia
Durata 90 minuti
Genere Documentario
Regia Emir Kusturica
Attori Dr. Nele Karajlic, Emir Kusturica, Stribor Kusturica, Nenad Gajin, Nenad Petrovic, Dejan Sparavalo, Zoran Milosevic, Goran Markovski, Joe Strummer, Aleksandar Balaban, Zoran Marjanovic Ceda, Drazen Jankovic
Data uscita 04 maggio 2001
Fotografia Emir Kusturica
Montaggio Svetolik Mica Zajc
Sceneggiatura Mary Harron, Guinevere Turner
Trama
TRAMA BREVE Il film comincia con una seduta fotografica nel castello di Colorno in Italia dove i No-Smoking posano per le copertine del nuovo album. Poi le storie si intrecciano passando per Belgrado, le tournée, i concerti e gli archivi personali dei componenti del gruppo. È un documentario che racconta una musica. Una musica che racconta un mondo: quello folle, creativo e drammatico dei Balcani. Protagonista è la punk-band ‘No-smoking’ nata vent’anni fa a Serajevo nella pace e passata, poi, in mezzo a tutte le tragedie della storia mantenendo la sua equidistanza. Il film documenta un fenomeno insolito che ha trovato autonomamente il proprio corso, totalmente originale, in cui tutti i generi musicali dei Balcani si mischiano per testimoniare il passaggio degli eserciti nell’arco di un migliaio di anni. Ne è nata una musica con un ritmo di due quarti che, in modo onomatopeico, è chiamata Unza Unza. TRAMA LUNGA Il gruppo musicale chiamato No Smoking si muove attraverso l’Europa per tenere concerti. Durante i trasferimenti parlano a ruota libera alla piccola macchina a mano che li riprende: perché amano la musica, come l’hanno imparata. Si succedono poi immagini in b/n sgranate di Sarajevo, di momenti dell’infanzia dei musicisti. Altre immagini a colori dei funerali di Tito nel 1980, di momenti di vita della ex Jugoslavia. Poi: il ‘dietro le quinte’ negli intervalli dei concerti, gli scherzi tra Kusturica e il figlio, le prove con gli strumenti musicali, i ricordi delle trasmissioni televisive fatte nel 1991 che segnarono un momento di importante rinnovamento. Ecco il concerto al festival del jazz di Nizza. L’assolo di Leopold, il violinista, e la sua infanzia con la madre ungherese. Quindi, ricorrente, la band che insegue, sale, scende, poi riprende uno sgangherato treno, ricordando analoghe situazioni di “Gatto nero gatto bianco”. Dal treno, dopo la canzone ‘Unza unza’, ecco infine Kusturica al microfono in teatro, a ringraziare tutti per l’amicizia che potrà nascere da quelle occasioni.