URGA – TERRITORIO D’AMORE (1991)

URGA – TERRITORIO D’AMORE (1991)
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Anno 1991

Paese Francia

Durata 120 minuti

Genere Drammatico

Regia Nikita Mikhalkov

Attori Badema, Bayaertu, Vladimir Gostuchin, Babouchka, Larisa Kuznetsova, Wurinile, Bao Yinhexige, Bao Yongyan, Wang Biao, Jon Bochinski, Bao Jinsheng

Data uscita N.D.

Fotografia Vilen Kaluta

Montaggio Joëlle Hache

Musica Eduard Artemyev

Sceneggiatura Nikita Mikhalkov, Rustam Ibragimbekov

Trama
Negli anni Settanta, Gombo, un rude allevatore che possiede una mandria di bovini, pecore e cavalli, vive nella steppa sterminata della Mongolia cinese in una tenda-capanna, con la moglie Pagma, l’anziana madre Babouchka e con tre piccoli figli, una vita non dissimile da quella condotta per millenni dagli aborigeni della sua terra fra quelle distese sconfinate. Immedesimato nella natura intatta, Gombo cattura le prede dei suoi pasti rituali mediante la “urga”, una specie di lazo, fissato alla sommità di una lunga pertica, che serve anche a segnalare il punto della steppa in cui sta avvenendo un accoppiamento d’amore, perché non venga disturbato. E qui che una volta Pagma tenta di resistergli, ricordandogli l’arbitrario divieto cinese che limita le nascite. Oltre che da questo assurdo divieto, i ritmi ancestrali della famigliola vengono un giorno turbati dall’eco lontana di un grido d’aiuto. A lanclarlo è Serguei, un bizzarro operaio russo che lavora in un cantiere che sta costruendo un’ampia strada attraverso la steppa. Preso da un colpo di sonno, Sergei è finito col suo camion fuori strada, proprio a pelo d’una grande distesa d’acqua. Soccorso da Gombo, entra – fra comprensibili ritrosìe – a far parte di quella famiglia di primitivi, adattandosi progressivamente ai loro costumi e sforzandosi nel contempo di far loro intendere le diversità ambientali e di costume del mondo da cui proviene, così che Pragma convince Gombo a recarsi in città per procurarsi quell’incredibile ritrovato che sono i profilattici. Giunto in città sul camion di Sergei con un paio di cavalli, Gombo prova però vergogna ad acquistare gli anticoncezionali e torna a casa dopo aver comprato, al loro posto, una bicicletta ed un televisore; quanto ai profilattici, dirà alla moglie che erano finiti. Nasce così il quarto figlio che, cresciuto, racconta la fantasiosa ed emblematica saga della sua gente, ora che, al posto dell'”urga”, si leva, ormai sinistra, nella steppa la ciminiera dell’era industriale.

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