When the Levees Broke. A Requiem in Four Acts (2006)

When the Levees Broke. A Requiem in Four Acts (2006)
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Anno 2006

Paese USA

Durata 240 minuti

Genere Documentario

Regia Spike Lee

Attori Harry Belafonte, Terence Blanchard, Kathleen Blanco, Douglas Brinkley, Barbara Bush, George W. Bush, Eddie Compass, Anderson Cooper, Michael Eric Dyson, Wynton Marsalis, Marc H. Morial, Ray Nagin, Soledad O’Brien, Sean Penn, Wendell Pierce, Kanye West, Garland Robinette, Junior Rodriguez, Ivor Van Heerden, Al Sharpton

Data uscita N.D.

Fotografia Cliff Charles

Montaggio Geeta Gandbhir, Nancy Novack, Samuel D. Pollard

Musica Terence Blanchard

Trama
Nel 2005 l’uragano Katrina ha seminato terrore e devastazione nella città di New Orleans, seppellendone circa l’80% sotto una grande massa di acqua. Il regista afroamericano Spike Lee, attraverso le testimonianze di cittadini, del sindaco Ray Nagin e del governatore dello Stato della Louisiana, Kathleen Blanco, cerca di dimostrare come la devastazione, seppure causata da una calamità naturale, abbia radici lontane e colpe umane. La diga che avrebbe dovuto trattenere le acque del lago, costruita dagli ingegneri dell’Arma del Genio, aveva cedimenti strutturali. Inoltre la città di New Orleans, abitata principalmente da gente di colore, è stata sempre ostracizzata dalle varie amministrazioni che si sono susseguite negli anni nel governo statunitense. Poi, quando il sindaco ha emanato l’ordine di evacuazione prima dell’arrivo di Katrina, le associazioni governative, bloccate dalla burocrazia, non hanno saputo coordinare la fuga di quanti non erano in possesso di mezzi di locomozione. Il regista ricostruisce in quattro atti cosa è successo l’indomani della catastrofe: i sopravvissuti, ammassati in luoghi di fortuna come il Super-Dome, sono stati abbandonati dall’amministrazione Bush e lasciati a se stessi, senza acqua né cibo per 5 giorni. Poi all’aeroporto le famiglie sono state smembrate e spedite in diversi luoghi, senza la possibilità di tenersi in contatto. La vita quotidiana è arrivata al di sotto delle condizioni umane. Fino al momento del ritorno a casa, con la presa di coscienza di aver perso ogni cosa, avendo davanti agli occhi solo ciò che rimane delle proprie vite.

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